Andrea Velardi

MONDO, AMBITI LINGUISTICO-DISCORSIVI, CAMPI DI SENSO. L’INTEGRAZIONE TRA COSTRUTTIVISMO E REALISMO IN MARKUS GABRIEL

ABSTRACT. La critica del nuovo realismo alla tradizione ermeneutica e decostruzionista precedente si è costituita attorno ad una radicale dicotomia tra realismo e testualismo radicale di cui sarebbero fautori principalmente Nietzsche e Derrida (Ferraris 1984, 2001, 2005, 2009). Essa inoltre impone il carattere
irrevocabile di idealismo a qualsiasi filosofia che privilegi l’epistemologia a scapito dell’ontologia. Qualsiasi valorizzazione univoca dell’epistemologia è afflitta dalla fallacia trascendentale il cui padre principale è Kant. Secondo un’altra plausibile versione del nuovo realismo il problema principala per la teoria è il crearsi di quella
che De Caro (2012, 2015) ha chiamato duplicità del realismo e cioè l’integrarsi dentro il corpo del realismo di aspetti e prospettive antirealiste. Di recente abbiamo problematizzato l’enfasi troppo oggettivista del realismo di
Ferraris (Velardi 2017d, 2018) riconoscendogli il grande merito storico-speculativo del superamento del testualismo e delle derive dell’ermeneutica e mantenendolo come punto di partenza e sfondo della riflessione ontologica, che rimane realista, la sua nozione centrale di inemendabilità (Ferraris 2012b), tentando di inserire elementi costruzionisti e valorizzando il ruolo del concettuale, delle rappresentazioni, degli ambiti linguistico-discorsivi, dei campi di senso, di quella che in Velardi (2012) abbiamo chiamato, seguendo Bonomi (1979), L-esistenza cioè esistenza all’interno dei mondi possibili generati dal linguaggio e dalla immaginazione umana. In questa sede integriamo la nostra prospettiva con le analisi di Markus Gabriel (2013) che propone un nuovo realismo particolare in grado di salvare la ricchezza del contributo degli ambiti linguistico-discorsivi e dei campi di senso, mettendo in luce una nuova nozione di esistenza. Il riconoscimento della esistenza della cosa in sé accanto ai punti di vista e di osservazione dell’oggetto portano alla definizione di un nuovo realismo che va al di là di un semplicistico oggettivismo per il quale esiste solo “un mondo senza spettatore” e di un semplicistico costruttivismo per il quale esisto solo “il mondo dello spettatore”, la cui realtà in sé dipende dallo sguardo del soggetto.

 

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