Selenia Marabello

TRACCIARE LE DISTANZE, SORVEGLIARE IL CONTAGIO

ABSTRACT. Questo articolo propone un’analisi degli effetti percussivi dell’epidemia di COVID-19 sulle strutture di accoglienza migranti nella città di Bologna, provando a cogliere l’esperienza vissuta da donne e madri. Il fare etnografico, dentro relazioni di campo di lunga durata, fa affiorare pratiche istituzionali e significati che migranti e operatori attribuiscono alla sorveglianza epidemiologica. I micro-dati empirici, le sfere biomediche di comunicabilità e le prassi di gestione epidemica, a livello nazionale e locale, hanno permesso di enucleare come le migrazioni e le epidemie siano plasmate nei contesti politico-istituzionali disegnando margini di agency o rinnovando, attraverso la spazializzazione della malattia, l’irrigidimento dei confini e le politiche della frontiera.

ABSTRACT. This article analyses the percussive effects of the COVID-19 epidemic on migrant reception facilities in the city of Bologna, focusing specifically on the experience of women and mothers. The ethnographic approach, employed within long-term field-based relationships, brings to light the institutional practices and meanings that migrants and social workers attribute to epidemiological surveillance. Through empirical micro-data and biomedical spheres of communicability and epidemic management practices, at both national and local levels, the article captures the way migration and epidemics alike are shaped in specific political-institutional contexts by delineating spaces of agency or by using the spatialization of the disease to make border policies more stringent.

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