Romina Algisi

“FICTION” E STORIA IN THE CONQUEST OF GRANADA DI WASHINGTON IRVING

Tra le opere “spagnole” di Washington Irving, A Chronicle of the Conquest of Granada (1829) si colloca, cronologicamente parlando, in una posizione centrale rispetto alla “‘straight’ history” di A History of the Life and Voyages of Christopher Columbus (1828) e alla “collection of romantic tales” quale è The Alhambra (1832). In tutti e tre i libri lo scopo dell’autore fu quello di applicare un originale “literary method” alla ricostruzione del “non-American past”; in modo particolare, in Granada egli cercò di farlo unendo la “fiction” alla storia. Dal momento che Irving non è stato mai considerato uno storico, poiché, anche se scriveva opere storiche, si preoccupava sempre di sviluppare l’aspetto “romanzesco”, The Conquest of Granada va interpretata in una prospettiva squisitamente “letteraria”; ciò, tuttavia, non esclude il fatto che l’autore, nel comporre l’opera, abbia provato ad attenersi fedelmente ai dati storici relativi al periodo di cui si occupava. Infatti, un’attenta lettura consente di rintracciare la corrispondenza fra i fatti narrati e le fonti spagnole di cui egli si servì.

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