Romina Algisi

WASHINGTON IRVING E L’ESPERIENZA SPAGNOLA: ALLA RICERCA DI UN PASSATO

Washington Irving, scrittore e diplomatico nordamericano, è il primo tra gli intellettuali americani ad avere esercitato una notevole influenza non solo in patria ma anche all’estero. Prototipo del viaggiatore romantico, sedotto dall’Europa, rimase affascinato dall’esotismo dell’Andalusia dove “became a legend”. La Spagna, “the country I have been so long wishing to see”, come si può evincere dalle parole dello stesso Irving, era stata da tempo un polo d’attrazione irresistibile in quanto sin da ragazzo egli aveva cominciato a leggere la storia e le leggende delle guerre tra Mori e Cristiani e se ne era appassionato. Il primo soggiorno spagnolo durò dal 1826 al 1829 grazie all’invito del ministro americano in Spagna Alexander Hill Everett che “lo nominò attaché della legazione americana a Madrid”. L’invito fu determinante nel convincerlo a partire per Madrid al più presto e, allo stesso tempo, significò molto di più di un semplice viaggio nella terra che da sempre aveva agognato di vedere, ma diede a Irving la possibilità di entrare direttamente a contatto con la cultura spagnola. Infatti, Everett gli propose di tradurre in inglese i primi due volumi della raccolta di documenti riguardanti i viaggi di Colombo pubblicata nel 1825 dallo storico spagnolo Martín Fernández de Navarrete con il titolo diC olección de los viages que hicieron por mar los Españoles desde fines del siglo xv, che aveva raccolto grazie al “permesso del Re”. In tal modo iniziò il periodo più produttivo della vita di Irving, che lo avrebbe portato a incrementare la sua produzione.

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