Maria Silvia Rati

ASPETTI LESSICALI INTERLINGUISTICI NELLA NORMATIVA EUROPEA SULLA PROTEZIONE DEI DATI

ABSTRACT. L’espressione “diritto all’oblio”, usata nell’accezione di ‘diritto di richiedere la cancellazione, la modifica o la contestualizzazione di dati personali contenuti nella rete’, rappresenta un neologismo del linguaggio giuridico italiano e può essere ascritta al novero dei tecnicismi specifici di questo settore ; in anni recenti, infatti, si è imposta rispetto ad altre espressioni circolanti (come “diritto a essere dimenticati”), finendo per acquisire un uso pressoché stabile all’interno della lingua del diritto. Più ancora di altri neologismi del linguaggio giuridico italiano, l’espressione va analizzata linguisticamente nel contesto degli usi terminologici dell’Unione europea . Com’è noto, infatti, il concetto a cui fa riferimento è stato messo a punto all’interno della normativa comunitaria: in particolare, il testo di riferimento per la nozione di “diritto all’oblio” è il Regolamento generale sulla protezione dei dati (“Regolamento UE 2016/679 del parlamento europeo e del consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE” ).

 

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