Alessandro Lutri

LE “MAGIE GLOBALI” DELL’ENI A GELA: INDUSTRIALIZZAZIONE, RICONVERSIONE E PATRIMONIALIZZAZIONE

ABSTRACT. Nell’arco di circa sessant’anni di storica presenza industriale dell’Eni a Gela (Enimed), l’ente energetico nazionale ha cercato di legittimare se stesso e le proprie attività sul territorio, facendo ricorso alla messa in atto di specifiche “magie globali”, costituite da dei dispositivi semantici e retorici prodotti dalle moderne ideologie capitaliste (il progresso dell’industria) e tardo-industrialiste (l’economia sostenibile e la patrimonializzazione). Attraverso precisi affabulatori dispositivi semantici e retorici, la risorsa petrolifera negli anni Sessanta ha iniziato il suo cammino di magico generatore simbolico,
consistente in una forza relazionale intrinsecamente «distribuita tra le cose, le parole, pratiche, istituzioni, valori e tecnologie» (Weszkalnys, 2013: 270), che va oltre la sostanza delle sue proprietà chimico-fisiche e delle sue pratiche e tecnologie di estrazione e trasformazione. Un cammino magico che ha fatto del petrolio una cosa buona e giusta per il riscatto economico e sociale di un territorio arretrato come quello gelese: un simbolo di vita. Dopo i lunghi e dolorosi anni del declino industriale che hanno lasciato sul territorio rilevanti macerie (i forti danni sia all’ambiente sia alla salute della popolazione), in cui la risorsa petrolifera ha mostrato l’altra sua faccia, un simbolo di morte prodotta dal campo politico-sociale conflittuale in cui è entrata a far parte. Alla fine di questo duro periodo in cui viene evitata la paventata chiusura della ex raffineria dell’Eni, questi presenta un nuovo piano industriale di sviluppo ispirato dalla nuova magia globale della sostenibilità, caratterizzata dalla schizofrenia del “doppio legame” (Heriksen, 2017) con cui si cerca di tenere insieme due prospettive politiche contraddittorie tra di loro come la crescita (le nuove attività estrattive inshore ed offshore), la sostenibilità economica e ambientale (la produzione di nuovi prodotti energetici come i biocarburanti), e la patrimonializzazione dei beni storico-culturali (materiali e immateriali) del territorio.

ABSTRACT. In the last sixty years the Italian national energy company (Eni) has justified its industrial presence in Gela through specific “global magics”, that is some semantic and rethoric devices produced by capitalistic modern ideologies (the industrial development) and late industrialism (the sustainable economy and the heritage). Through these semantic and rethoric devices, in the Sixty the oil begun its history as simbolic magic generator, that is a relational force “share between the things, words, practices, institution, values and technologies” (Weszkalnys, 2013: 270), which go over its chemical-phisics material properties and its extraction and refinery technologies. A magic walk which maked the oil a good and fair thing for the economic and social ransom of a backward area as Gela zone: a life symbol. After long and painful years of industrial decline (Eighty-Early millenium years), which left in the local area relevant environmental wrekage, the oil showed its other face, a death symbol. At the end of this painful period in which the Italian national energy company (Eni) did not interrupt its industrial activities, in the last years the oil company present a new plane of industrial development, inspired to the new “global magic” of green economy and sustainability, charachaterized by the schizophrenia of “double link” (Heriksen, 2017), with which it would link together two different political economy
perspectives, as the growth (the new extractive activities inshore and offshore), the economic and environmental sustainability (the production of biofuel) and the touristic heritagization of local historical-cultural monuments and religious ritual.

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