René Corona

NAISSANCE ET RENAISSANCE SYNONYMIQUE: LES DEUX ABBÉS GIRARD ET ROUBAUD

ABSTRACT. Siamo appena all’inizio di una nuova era storico-culturale e i prodromi del grande sconvolgimento sono già nell’aria, anche se, in apparenza, tutto sembra ancora immobile, figé, in una specie di agonia stagnante degli spiriti. Siamo intorno al 1714, alla fine del regno di Louis XIV e in quest’atmosfera bigotta, silente e cupa, densa di rappresaglie, paure e inquietudini (l’assolutismo è al massimo del suo vietare) una voce colta si innalza ed è quella di Fenelon (1651-1715), vescovo di Cambrai, autore del celebre Telemaco, creato quand’era ancora il precettore per l’educazione del duca di Bourgogne, teoricamente futuro re di Francia,
Emblematica è la lettera inviata, da Fenelon, all’Académie Française, nella quale invita il celebre corpo, creato da Richelieu nel 1634 per garantire alla lingua (e alla monarchia assoluta) una grammatica e un unico vocabolario, a stare attenti alle condizioni di miseria e di povertà in cui versa la lingua francese. Gli eccessi di bienséance e di purismo quasi fanatico hanno ridotto la lingua al lumicino e Fenelon constata che il francese, grande lingua classica davanti all’Eterno, sta morendo. Così consiglia di riaprire ai neologismi, di creare, di non proibire più, di far rinascere la lingua proprio lì dove appare più limpida. E non pochi lo ascolteranno. Rinasceranno allora gli studi di analogia, e soprattutto nel 1718 l’abbé Girard pubblicherà nella storia dei dizionari, il primo dizionario dei sinonimi, La justessse de la langue françoise, che l’Europa intera condividerà, contribuendo in tal modo, alla nascita di una vera e propria moda che dilagherà nei salotti e nel mondo dell’editoria europea. Nel 1786, un altro abate Pierre-Joseph-André Roubaud, pubblicherà un suo dizionario dei sinonimi, ispirandosi alle opere di Girard e dei suoi “discendenti” tra le quali principalmente il dizionario di Beauzée, Synonymes françois, pubblicato a Parigi nel 1769, ristampa, allargata dell’opera girardiana del 1760 (dopo le prime ristampe del 1736 e del 1740). Ed infine l’opera di Roubaud, Nouveaux synonymes français, ripubblicata nel 1796. Partendo dalla Justesse del 1718, alla rielaborata edizione successiva del 1736 e comparandole con le definizioni di Roubaud apparse del 1796 abbiamo cercato di individuare il rapporto di conflitto tra i due sinonimisti, le loro particolarità, le loro differenze. Abbiamo analizzato le tecniche utilizzate da parte di Roubaud e le sue opinioni nei confronti del suo predecessore, spesso discordanti o ironiche. Roubaud, rispetto a Girard, pur facendo leva sulla sinonimia distintiva introduce, tuttavia, nelle definizioni, le lezioni di etimologia apprese dal suo maestro Antoine Court de Gébelin, allargando così il campo alla sinonimia cumulativa. Vedremo come, in una sorta di prosa poetica, l’abbé Roubaud ci farà capire le sfumature necessarie a intuire le differenze rispetto alle definizioni di Girard; osserveremo l’evolvere di due mondi opposti, quello del vecchio Salon Régence con le proprie conversazioni, tra cicisbei e dame civette dell’inizio del secolo, quando ancora non vi erano stati i cambiamenti rivoluzionari, in un mondo tutto in divenire, quello post-rivoluzionario di fine secolo dove rimanere in vita era lasciato al buon proposito degli uomini e dalla sorte, dove scrivere di grammatica e di lessicografia poteva essere considerato controrivoluzionario. Nella storia della lingua francese, questo secolo di transizione sta già guardando al futuro, in attesa, nel secolo nuovo, della battaglia vincente dei romantici che metteranno definitivamente un berretto rosso sul dizionario. Gli item scelti e analizzati sono Difference, Diversité e Variété e Donner, Offrir, Presenter. Un ventaglio di sostantivi e verbi tali da poter spiegare le sfumature della loro sinonimia, offrendoci così un ampio spettro semantico, proprio nel segno della diversità linguistica e del dono che le opere di questi due insigni lessicografi ci hanno lasciato.

 

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