Irene Falconieri

RITMI IDIOSINCRATICI. TEMPO E DISASTRI IN UNA PROSPETTIVA ANTROPOLOGICA

ABSTRACT. La nozione di tempo rappresenta uno dei temi con cui frequentemente si sono confrontati gli studi di antropologia culturale (Munn 1992). I modi in cui tale categoria è percepita e rappresentata pubblicamente contribuiscono, infatti, a determinare sia la struttura di una società sia i modelli di comunicazione del sé e del mondo (Ligi 2011). In contesti colpiti da disastri il senso attribuito al tempo dagli attori sociali coinvolti influenza in maniera sostanziale la definizione stessa del concetto e conferisce specifiche identità e caratteristiche proprie ai singoli eventi disastrosi. Rispecchiando una caratteristica considerata tipica della contemporaneità, in cui la categoria temporale del presente sembra essersi dilatata e assolutizzata, nei discorsi istituzionali così come nelle rappresentazioni mediatiche di concreti accadimenti calamitosi, i riferimenti temporali preminenti richiamano le idee di immediatezza, tempestività e urgenza. I disastri sono dunque confinati in un tempo evenemenziale a cui corrisponde spesso un approccio conoscitivo fondato principalmente su analisi e modellistiche di tipo tecnico, fisico e ingegneristico. Nello scritto, attraverso un’analisi degli effetti prodotti da un evento calamitoso di origine naturale e di proporzioni eccezionali in un piccolo comune siciliano, si tenterà di mostrare in che modo, storicizzando e contestualizzando tali fenomeni l’antropologia possa restituire parte della complessità che li caratterizza, introdurre nel dibattito tecnico scientifico problemi connessi alla loro predittività e allo studio delle condizioni pre impatto e contribuire alla messa in atto di strategie di gestione dell’emergenza e di pratiche di ricostruzione più attente alle concrete esigenze delle persone e dei territori colpiti.

ABSTRACT. The notion of time is one of the themes that cultural anthropology studies have frequently been confronted with (Munn 1992). The ways in which this category is perceived and publicly represented contribute, in fact, to determine both the structure of a society and the models of communication of the self and the world (Ligi 2011). In disaster-stricken contexts, the sense attributed to time by the social actors involved substantially influences the definition of the concept and confers specific identities and characteristics proper to the individual disastrous events. Reflecting a characteristic considered typical of contemporaneity, in which the temporal category of the present seems to have expanded and become absolute, in institutional discourses as well as in media representations of concrete calamitous events, the pre-eminent temporal references recall the ideas of immediacy, timeliness and urgency. Disasters are therefore confined to an eventual time to which often corresponds a cognitive approach based mainly on technical, physical and engineering analysis and modelling. In the paper, through an analysis of the effects produced by a calamitous event of natural origin and exceptional proportions in a small Sicilian town, we will try to show how, by historicizing and contextualizing these phenomena, anthropology can restore part of the complexity that characterizes them, introduce into the technical and scientific debate problems related to their predictivity and the study of pre-impact conditions and contribute to the implementation of emergency management strategies and reconstruction practices more attentive to the concrete needs of people and territories affected.

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