Adele Foti

JACOB VON UEXKÜLL. LA VITA OLTRE IL MECCANICISMO

ABSTRACT. Oggetto del presente lavoro è il pensiero del biologo tedesco Jacob von Uexküll, con specifica attenzione alle considerazioni espresse nella sua opera principale, Biologia Teoretica, della quale sono state messe a fuoco le istanze antimeccanicistiche. Nella descrizione del ciclo funzionale degli organismi viventi, che arriva a definire una vera e propria chiusura operazionale e percettiva della Umwelt animale, è facile scorgere la realizzazione di una sintesi, per molti versi affascinate, fra l’appercezione trascendentale kantiana e la dimensione psico-fisica degli organismi che si realizza, per von Uexküll, nel completo isolamento. L’impossibilità di violare con gli strumenti dell’indagine quello che si configura come un Mondo a sé stante di cui l’animale costruisce i propri contorni fa sì che esso si offra solamente attraverso la sovrapposizione delle qualità fenomeniche dell’osservatore a ciò che viene osservato. Ciò realizza in termini meccanicistici l’individualità biologica quale oggetto, mentre in realtà, quale intero in sé connesso di mondo effettuale e mondo percettivo, essa va piuttosto intesa come ambiente. Sulla scorta di tale lettura del testo uexkülliano, si è tentato infine di far dialogare la Biologia Teoretica, patrimonio dell’antropologia filosofica della prima metà del Novecento e di quella successiva, con gli studi sul vivente che proprio a partire dagli stessi anni del Novecento hanno contribuito allo stravolgimento del paradigma meccanicistico e riduzionistico della scienza classica. Si pensi ad esempio alla Teoria Generale dei Sistemi di Ludwig von Bertalanffy, alla Cibernetica, alla teoria organicistica e alla teoria dell’autopoiesi del vivente di Humberto Maturana e Francisco Varela.

ABSTRACT. In this contribution I will focus on the thought of the German biologist Jacob von Uexküll. Starting from his Theoretical biology, I will try to connect the concept of Umwelt, the animals’ environment-world, and his anti-mechanistic reflection to a new kind of research which, from the early Twentieth century, can be read as a strong, powerful reaction to the classical and reductionist paradigma. These analyses have concurred to compromise the foundations of the mechanical approach of knowledge in biology and in philosophy of biology and have built, in this way, a new concept of life. Such reflections include, for instance, the “General System Theory” of Ludwig von Bertalanffy and his related studies on physical reality as an organised and interactions-based system. This was surely the common ground for different fields, from the cybernetic and the organicistic theory to the autopoietic theory of living of Humberto Maturana and Francisco Varela.

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