Vincenzo Curatola

IL PITTORE DELLA VITA MODERNA. BAUDELAIRE: ARTE E MODERNITÀ

Nello scritto Il pittore della vita moderna, dedicato al pittore Costantin Guys, Baudelaire, proponendosi di “istituire una teoria razionale e storica del bello, di contro alla teoria del bello unico e assoluto” , afferma che nel bello è essenziale la presenza di due elementi, l’assolutezza e la storicità: il bello è fatto di un elemento eterno, invariabile, la cui quantità è oltremodo difficile da determinare, e di un elemento relativo, occasionale, che sarà, se si preferisce, volta a volta o contemporaneamente, l’epoca, la moda, la morale o la passione” . Il poeta francese prosegue osservando che, “senza questo secondo elemento, che è come involucro dilettoso, pruriginoso, stimolante del dolce divino, il primo elemento sarebbe indigeribile, non degustabile, inadatto e improprio alla natura umana” per poi concludere: “Sfido chiunque a scovarmi un esemplare qualsiasi di bellezza dove non siano contenuti i due elementi”. La rivendicazione del legame arte-realtà contemporanea è perentoria, non lascia alcun dubbio, il bello non vive in una sua solenne astratta purezza al di fuori dello spazio e del tempo: certo dei due elementi che costituiscono l’opera d’arte, l’assoluto e il contingente, la bellezza e la concretezza storica, è il primo che costituisce il fine, il valore estetico, che sottomette ai suoi principi l’altro, ma la sua possibilità reale, la sua vitalità, la sua effettiva esistenza è tutt’uno con la presenza del materiale tratto dalla contemporaneità.

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