Vincenzo Cicero

ALL’ASCOLTO DEL TEMPO FUORI DI SESTO

Pubblicato nel 1959, ispiratore di due tra le pellicole più filosoficamente interessanti di fine XX secolo (The Truman Show di Peter Weir e Matrix dei fratelli Wachowski), il romanzo Time Out of Joint, come del resto buona parte degli scritti di Philip K. Dick, viene di norma ascritto al genere distopico. In italiano è stato più volte tradotto, con titoli differenti, il più pertinente dei quali è senza dubbio: Tempo fuori di sesto. La storia è ambientata nel 1998, nel corso della guerra civile scoppiata nel marzo del 1994 tra le truppe federali statunitensi (Governo del Mondo Felice, isolazionista) e i ribelli coloni lunari (i Lunatici, migrazionisti espansionisti). Il personaggio centrale, il 46enne Ragle Gumm, è un ex stilista di moda originario di Bend (Oregon) che, dopo aver fatto fortuna con una linea di cappelli femminili e messa su un’industria di alluminio sintetico con produzione distribuita su vari stabilimenti e migliaia di operai, nel 1995 aveva deciso per patriottismo di arruolarsi volontario al soldo del Governo federale, ed era stato assegnato al quartier generale di Denver, sistema di difesa antimissile; qui però, oltre a mettere in luce un talento prodigioso, veramente unico, per la previsione degli schemi dei bombardamenti dei Lunatici, aveva presto maturato la convinzione che la ragione stesse dalla parte dei ribelli, e soltanto l’intervento della polizia militare era riuscito a impedirgli di consumare il suo tradimento; non era stato ucciso giusto per l’indispensabilità del suo talento predittivo, ma il forte stress lo aveva gettato in preda a una grave psicosi regressiva, tale da riportarlo all’epoca della propria infantia felix, nella seconda metà degli anni ’50. La narrazione prende avvio al terzo anno della malattia di Ragle, siamo (secondo regressione) nel 1959.

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