Martino Michele Battaglia

LE ‹‹MAGNIFICHE ROVINE›› DELLA ‹‹SANTA CASA›› DI SAN DOMENICO IN SORIANO CALABRO (VV)

‹‹[…] Di tutte le cose esiste un cammino che volge a ritroso […] Indifferente è per me da quale parte incomincio; infatti lì ritornerò di nuovo››. Dal passato spesso attingiamo per imparare a vivere la realtà del presente attraverso la suggestione del tutto singolare che promana dall’osservazione delle vestigia della storia, con i suoi simboli imponenti che hanno contrassegnato luoghi, ambienti e culture. Da una acuta disamina, legata all’osservazione della fenomenologia religiosa del Mezzogiorno, emerge in maniera evidente come gli avanzi imponenti di chiese e santuari, monumenti della fede e della storia dei popoli del Sud-Italia, sinistrati dai terremoti, continuano a fermare il tempo e la memoria collettiva degli uomini, affascinati da misteri, racconti, enigmi irrisolti che celano messaggi e ammonimenti per le nuove generazioni. Non a caso, ‹‹Magnifiche Rovine›› di pietra invitano a meditare sull’allegoria che avvolge spesso il senso della vita, quando si osservano attentamente frammenti che parlano di fede, di speranza, di redenzione.

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