POSTMODERNISMO E DEPRESSIONE
Nella gaia scienza, Nietzsche scrive che Dio è morto. Si tratta di una metafora ideata dal filosofo tedesco per evidenziare come l’umanità si stesse spogliando dei grandi ideali del passato in un clima di generale atarassia. Il processo di mutamento affermava nuovi valori propiziati da una nuova cultura,ovvero da quella cultura che Nietzsche qualifica come la cultura del nichilismo e che, fra la fine della prima metà del Novecento e l’inizio della seconda metà dello stesso secolo viene, chiamata cultura del postmodernismo. Le intuizioni nietzscheane, risalenti a circa un secolo prima che le stesse divenissero centrali nelle analisi e nelle tematizzazioni dei ricercatori della seconda metà del Novecento, intendevano mettere in risalto il processo di crisi che incominciava ad interessare le società occidentali, dove il pieno mutamento raggiungerà l’età matura negli ultimi decenni del secolo scorso. In quest’ottica, a Nietzsche va riconosciuto il merito di aver anticipato le analisi di quei temi fondamentali sui quali, successivamente, ovvero già a partire dai primi anni della seconda metà del secolo scorso, si incentreranno gli studi e le ricerche che porteranno all’affermarsi della cultura del postmodernismo. Su una linea di continuità
e di convergenza molti studiosi, con rinnovato interesse, richiamano l’attenzione sul rilevante processo di crisi delle società avanzate, nonché sull’indebolimento della coscienza morale, che in contesti particolarmente instabili ed insicuri si alimenta di disagio.