Carlo Violi

GALVANO DELLA VOLPE E IL RAPPORTO DI SOLIDARIETÀ ACCADEMICA CON PANZIERI-DEBENEDETTI-MAZZARINO

Quando ho appreso che la Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Messina (oggi Facoltà di Scienze della Formazione), della quale era stato docente e, a lungo, anche preside, intendeva onorare la memoria di Antonio Mazzarino, ho deciso di riprendere il discorso, avviato nel 1994, con la «testimonianza» sui miei «maestri e compagni», incentrata su Galvano della Volpe, da un lato, e Giuseppe Catalfamo, dall’altro, e su molte altre figure del mondo universitario, delle quali avevo conservato vivo il ricordo. Scrivendo quella testimonianza, avevo ritenuto doveroso ricordare coloro che ci avevano trasmesso qualcosa del loro sapere e, a volte, gratificato anche con un sentimento di amicizia. Come «testimone» di un mondo ormai scomparso (o in via di radicale trasformazione), mi ero proposto di raccontare, ricorrendo al «serbatoio» della memoria, qualche brandello di «storia» della Facoltà di Magistero, così come io l’avevo vissuta da semplice osservatore: i fatti, riferiti alle persone oggetto di rievocazione, erano, appunto, semplici «frammenti» di vita, legati, direttamente, alla mia esistenza e destinati perciò, prima o poi, a cadere, definitivamente, nel dimenticatoio.

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