Luigi Rossi

RAGIONE-CULTURA-SOCIETÀ. A PROPOSITO DI ANTONIO BANFI

Le presenti osservazioni sulla tematica filosofica dell’opera di Antonio Banfi mirano a ricostruire il concetto di ragione, elaborato teoricamente, nella forma più matura, nei Principi di una teoria della ragione del 1926. In tale opera, Banfi ripensa la grande tradizione filosofica, in questo caso Kant e Hegel, nell’intento di inquadrare nella linea ideale segnata dal loro pensiero, la “via” della ragione. Che in Banfi siano presenti e criticamente ripresi altri indirizzi filosofici molto più vicini cronologicamente a lui, non mi pare sia il caso di rammentare. Basti solo pensare a George Simmel (Banfi ne seguì le lezioni nel 1910-1911 a Berlino) e a Edmund Husserl (i suoi viaggi in Italia coincidevano sistematicamente con incontri con Banfi). Ma era con Kant e con Hegel che il rapporto era più intenso e più complesso teoricamente. In questo quadro, seppure schematico, le considerazioni di seguito svolte non mirano a effettuare una esegesi puntuale di “quanto” Kant sia presente nel discorso filosofico banfiano, ma piuttosto come “viva” e “operi” Kant nell’opera banfiana.

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