Giuseppe Cusmano

LE CRAVATTE DI CORPACI DI LUCIA CORSALE

ABSTRACT.Due sono le storie narrate da Lucia Corsale in altrettanti racconti, Il brillante di Turi e Le luci del porto, ambientate nella Siracusa degli anni ’50, accolti nel volume, Le cravatte di Corpaci, edito da Emanuele Romeo Editore di Siracusa; entrambe vedono il protagonista, l’investigatore Corpaci, impegnato a risolvere i casi di una bambina vittima di abusi e violenze. Al di là del tradizionale impianto di genere poliziesco che fa da sfondo al dipanarsi delle vicende, quel che più attrae, nella pagina di Lucia Corsale, è, anzitutto, la presenza di un umorismo corrosivo e ludico, che risente degli influssi recenti di Andrea Camilleri, di cui Corsale è studiosa attenta e appassionata, e di quelli antichi, anche per un certo gusto del paradosso e del grottesco, del Pirandello delle novelle siciliane. In perfetta simbiosi con una tale propensione all’ironia e al disincanto, la scrittura di Lucia Corsale pare sgorgare naturalmente, facendosi apprezzare per il sapiente gioco linguistico in cui la base è il siciliano che sconvolge non solo l’italiano ma i prestiti sentiti estranei, adattandoli alle proprie esigenze fonetiche (si notino, ad esempio, a p.14, l’epentesi in pissicologa e l’epitesi in sciocco, adattamento dell’anglismo shock).

Continua a leggere l’articolo