Andrea Velardi

I PARADOSSI DELL’ONTOLOGIA. L’ATTUALITÀ DELLE APORIE DELL’ESSERE DEL PENSIERO GRECO E STOICO NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA CONTINENTALE E ANALITICA

ABSTRACT. Il contributo parte dalla ricognizione sulla ontologia contemporanea presentata nel volume La barba di Platone (2012) dove si riprendeva una considerazione di Quine sul fatto che la barba platonica resiste al rasoio di Occam e al tentativo del nominalismo empirista di fornire un sobrio e coerente “deserto ontologico”. In quella sede abbiamo optato per una ontologia di base che salvasse i fenomeni e i dati del senso comune affrontando i paradossi dell’identità e le aporie della temporalità relative, sia all’ente tridimensionale sia
all’Ens Successivum, attraverso il collegamento tra ente e rappresentazione mentale abbozzando una sorta di ontologia cognitivo -trascendentale. Nel volume non era sfuggito però l’orizzonte problematico entro cui si muove l’ontologia e che può incrinare qualsiasi soluzione filosofica venga fornita. In questa sede vogliamo approfondire quello sfondo e mostrare come lo scenario problematico dell’ ontologia e della metafisica presente nel pensiero greco fino a Platone, con alcune riprese nella tradizione stoica, sia stato ripreso nella speculazione novecentesca sia di estrazione europea, sia angloamericana di matrice analitica. Nella prima abbiamo avuto, dopo la decostruzione della metafisica attraverso Heidegger, una rivisitazione delle aporie metafisiche da parte del neoparmenidismo italiano (Severino, Sasso, Visentin). Nella seconda abbiamo avuto un ampio dibattito sui paradossi dell’identità e sul problema della
temporalità che hanno un rimando alle aporie della kίνησις e γίγνεσϑαι (per una analisi rimandiamo ai lavori riassuntivi e speculativi di Achille Varzi). In questo nostro lavoro esplicitiamo questa presenza delle aporie presocratiche e platoniche e ne investighiamo le forti implicazioni teoretiche alla luce del tentativo di poter fare sintesi tra la metafisica descrittiva di ascendenza aristotelica e strawsoniana e la metafisica correttiva che viene fuori dallo scenario aporetico senza dover cedere ad una tentazione antimetafisica decostruttiva di tipo radicale. Lo sfondo problematico va mantenuto e non può essere misconosciuto, ma nemmeno la possibilità di fornire una ontologia che rispecchi le nostre intuizioni pre-analitiche.

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